martedì 21 gennaio 2014

Correre a Eseka...

Giorno 2

Corri e corri, sulla stretta e polverosa strada piena di buche che esce dal villaggio, tagliando a mezzo la foresta, chiusa sui lati da casette di fango, paglia, alternate a quelle di lamiera, cui ogni tanto si contrappone una qualche costruzione di mattoni, una qualche "villetta" nel bel mezzo del nulla; corri e corri sulla via rossissima e polverosa, seguito da bambini e osservato con sospetto da alcuni, con divertimento da altri in quanto...blanche, diverso, pallido, strano; corri e corri evitando le infinite moto taxi, che svolazzano su queste vie come calabroni, incuranti di buche, sassi e polvere, portando sul dorso due, tre, a volte persino quattro passeggeri, per lo più donne, avvolte in coloratissimi vestiti fantasia; corri, corri e...arrivi ad una lunga discesa che si inoltra nella foresta, ma non puoi fermarti. Cazzo, non adesso, devi, vuoi, prima finire il 400 e non sei che a 250mt...ma il sentiero, la stradina che stai percorrendo va svanendo tra gli alberi immensi, ingoiata da radici, foglie cadute e erbacce...300 mt...la luce del sole al tramonto, quindi già debole, è arrestata dal tetto verde del tunnel dentro il quale ti stai spingendo e non si vede più quasi nulla...350mt...rischi un po' di distorsioni, ma continui, ansimando e attento a dove poggi i piedi...400mt! Stop! Dopo un po' arriva Lore:" Albe, io tornerei indietro". Eh, si, anch'io farei lo stesso. Il tempo di recuperare e ripartiamo indietro per l'altra ripetuta! Non nascondo di essermi sentito come Semola quando, costretto dal fratellastro ad inoltrarsi nella foresta per recuperare la freccia scagliata malamente da quest'ultimo nel tentativo di colpire un cervo, rallenta la sua corsa e un po' intimorito pensa di fermarsi per tornare indietro (si, si, lo so, queste colte citazioni lasciano spiazzati i miei quindici lettori: sto parlando della "spada della roccia", il capolavoro Walt Disney, all'inizio del film, prima che Semola incontri Merlino. Ma che ve lo dico a fare, come direbbe Donnie Brasco!) lasciando stare lui la freccia, io la ripetuta. Poi però il fascino dell'allenamento in questo posto mi ha portato a concludere il tutto e alla fine non posso che esserne contento. Che corse splendide sto, stiamo, facendo, imtercampisti. E che altra bellissima giornata oggi: tre ore in aula questa mattina, poi due ore nel pomeriggio, con 56 bambini coinvolti, con la maglia dell'Inter e almeno altrettanti intorno al campo, desiderosi di giocare, ma impossibilitati dal farlo poiché ancora non parte del progetto, con adulti incuriositi, mamme premurose che vogliono vedere con chi gioca il figliolo e altri in semplice passaggio sul campo. Insomma...uno spettacolo!

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