sabato 22 settembre 2012

Kinshasa 21 settembre

Kinshasa 21 settembre

Ordinati in fila , come mai riusciremo a fare coi nostri bambini in Italia, i piccoli intercampisti si avvicinano a me e Dario che abbiamo il compito di donar loro la maglia e i pantaloncini Inter, che abbiamo il compito di investirli ufficialmente della carica di giocatori di Inter Campus. Un susseguirsi di "merci" e di sorrisi riempie il campo di sabbia dove da tre anni giochiamo e facciamo giocare 150 nani che vivono in condizioni ingiuste, ma accanto ai loro bianchi denti, emergono facce scontente, richieste di maglie, addirittura lacrime di coloro che non facendo parte del progetto (cacchio, qui con così pochi allenatori più di quelli che riusciamo già a coinvolgere, non riusciamo a fare altro e come sempre e' troppo poco) non hanno ricevuto la maglia, di coloro che affollano il campo, che comunque cerchiamo di coinvolgere nei giochi, nelle partitelle, ma per i quali non son previsti regali in nero azzurro. 
Ma con me questa volta ci sono due scatoloni di maglie, pantaloncini, polo di rappresentanza, tute, felpe marchiate Calvairate, con il simbolo della società per cui lavoro da due anni e che mi consente di portare in giro il materiale dismesso dai nostri giocatori; con me questa volta c'e' un rimedio al malumore di quell'esercito di "esclusi", che cerchiamo di ordinare per vestire di tutto punto con i colori della Calva. Bellissimo alla fine di tutto, vedere bambini in rosso blu sorridere e sfidare i compagni in neroazzurro, per capire chi ha l'abbigliamento più bello, più nuovo, più da calciatore.
L'Inter fa già tanto, tantissimo, non può certo, son sicuro rammaricandosi, vestire e accontentare tutti i bambini del mondo con cui ho la fortuna di giocare, e avere un supporto, un aiuto inaspettato da questa piccola, ma storica società, credo sia un piacere anche per il nostro Presidente e per tutti coloro che lavorano per lui, per cui...grazie Calva!
Vestiti di tutto punto, i nostri nani hanno così oggi dato vita insieme a noi ad un doppio allenamento di grande levatura tecnica. I bambini infatti qui hanno doti naturali non comuni, anzi, rare, per cui buttarsi in campo con loro e' ancora più divertente del solito, nonostante comunque, e ci tengo a sottolinearlo, ad Inter Campus poco importa delle capacita' tecniche del bambino: scarso, abile, magro, grasso, alto, basso, bello o brutto che sia, a noi basta che voglia giocare a calcio e proveremo in tutti i modi a garantirgli il sacrosanto diritto al gioco. con una maglia prestigiosa, oltretutto. In ogni caso, se anche ogni tanto troviamo qualcuno abile, non e' che lo cacciamo, e cerchiamo anzi di alzare un po' l'asticella delle difficoltà nelle proposte, per sperimemtare, provare qialcosa di nuovo anche per noi, per cui oggi con il mio gruppo di 2002 ho veramente spinto sull'acceleratore, ricevendo risposte inaspettate dai miei giovani allievi. L'esercitazione iniziale poi, pensata in pausa pranzo, mi ha aperto mille nuove possibili esercitazioni, per cui...bimbi della Calva, siete avvisati!
Chiuso l'allenamento coi nani neroazzurri, Alain mi propone di fermarmi in campo per dedicarmi ad altri ragazzini: giovani ex inter campus, ormai usciti dal progetto perché cresciuti, over 14 dunque, ma coinvolti in una squadra extra, organizzata dallo stesso Alain, per garantire comunque a questi ragazzi un luogo dove giocare, un posto dove stare a trascorrere il tempo in maniera sana e controllati da degli adulti. Una sorta di Inter Campus plus, fuori progetto, ma comunque dedicato alla cura dei ragazzi. Questi hanno l'eta' dei miei ragazzi, per cui non ho impiegato più di tre secondi ad accettare la proposta, non che se fossero stati di eta' differente me ne sarei andato, a pensare alla seduta e a metterla in pratica, con l'aiuto di Dario. Altra ora e mezza di divertimento, con buone risposte dai ragazzi e co. la consapevolezza che dal punto di vista tecnico i ragazzi congolesi sono proprio speciali!
Il sole al tramonto ci costringe a dichiarar conclusa la giornata, per cui altro non ci resta da fare che rientrare e, visto che non posso correre per la caviglia gonfia che ancora mi porto appresso. decido di dedicarmi ad un bel circuitino di forza con l'elastico in camera, prima di andare a cena coi miei compagni di ventura. Domani uguale: altri due allenamenti. Ma per ora, buona notte.

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