giovedì 27 giugno 2024
I numeri sono interpretabili...
“100, ne ho chiesti 100, vedrai che saranno 100 i bambini. Conosco bene i TD, mi fido di lui”, mi ripete come un mantra Anto da stamattina. Io credo che non sarà così, ma non si sa mai: FIFA è un marchio pesante, più grande di tutto nel calcio, quindi magari riesce a contenere…la fantasia ugandese. Il mio compagno di viaggio è nervoso, stressato: il festival, il torneo finale, lo vive come un momento di giudizio del suo operato (via, del nostro) da parte del super boss, la sua riuscita DEVE essere perfetta, senza inciampi da parte di nessuno e la mia calma, il mio sorriso ebete capisco che un po’ lo infastidisce. Arrivati al campo decido quindi di intervenire per provare ad aiutarlo, mi spiace vederlo così, incapace di godersi tutto questo: “Anto, tu occupati dei vari VIP che dovranno intervenire, pensa ad organizzare tutto questo al meglio, non preoccuparti del campo. Ci penso io”. Anche perché io non son propriamente un “politico” (ricordo quando ho detto alla mia famiglia che avrei iniziato a lavorare per la FIFA mio fratello Gianfranco che disse “Tu? In un ambiente così politicizzato? Duri due mesi”), uno capace di sorridere e stringere mani, e di gran lunga preferisco una palla e un campo da calcio pieno di bambini e allenatori. Lui accetta volentieri, io, sempre sorridente, mi dirigo sul rettangolo verde e in mezz’ora circa organizzo i campi e “istruisco” i coaches. Tutto perfetto. Al calcio di inizio i bambini sono…130! Confesso che un po’ rido. Il mio amico spagnolo sbarella, richiama il TD, ma nel mentre, un po’ di corsa per evitare interruzioni, io divido i gruppi. Un po’ numerosi, vero, sarebbe stato meglio averne meno per una perfetta riuscita anche “tecnica” delle cose, ma cosa fai, mandi a casa 30 bambini? Ce ne sarebbero un’altra trentina intorno, ma non oso nemmeno chiedere di includerli: va bene così, per oggi. Via, iniziamo!
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