mercoledì 24 luglio 2024

Honduras...veramente in culo al mondo!

 Tralasciando il viaggio infinito per arrivar fin qui (alla fine son stato in ballo 38 ore per arrivar qui...in aereo, non in vespa, però. Davvero senza fine questa trasferta), l'atterraggio a Palmerola mi aveva aperto grandi speranze, nonostante ciò che sapessi di questo paese. Una volta uscito dall'aeroporto, infatti, seguito il consueto cartello "alberto giacomini Fifa", che mi fa sempre un certo effetto, e salito in macchina accompagnato questa volta da Jose Alberto, il viaggio verso la capitale, dove ora mi trovo e dove stiamo dando vita al corso, mi ha presentato un paesaggio che non mi aspettavo: una lunga strada di montagna, un sali-scendi costante, in mezzo a rilievi anche importanti (il mio autista dice che il monte più alto arriva fino a 2800mt!) e distese a perdita d'occhio di sempreverdi, delle foreste mi verrebbe da dire, all'apparenza quasi incontaminate. Insomma, non esattamente ciò che mi immaginavo e che ha stimolato la mia fantasia: già mi vedevo a correre sereno su e giù per questi boschi al termine delle giornate di lavoro, nel verde e nel fresco...ma la dura realtà mi si è manifestata dopo circa 90 minuti. Il tempo per arrivare a Tegucigalpa. La strada in discesa, le case che iniziavano a farsi più invadenti, alcune favelas tipo caracas sui fianchi delle montagne, le macchine che iniziavano ad aumentare...cazzo, mi sa che il fresco me lo scordo, ho pensato. Ma non solo. "jose, ma si può correre in città". La risposta è stata una grassa risata. "no, ma che correre. Non c'è spazio. Le strade sono piccole e sempre piene di macchine. E in più è pericoloso. Non rischiare. Resta in hotel e muoviti solo con me o con i ragazzi della federazione". Una coltellata al cuore. I miei programmi drammaticamente distrutti, radicalmente modificati, dalle poche parole del mio loquace accompagnatore (figa, in macchina non è stato zitto un attimo. Simpatico, per carità. Ma rimani simpatico anche se stai zitto un attimo e non mi fai mille e cinquecento domande!). 
E il breve assaggio della città che faccio di li a poco non fa che confermare il tutto. Arrivato in hotel ho giusto il tempo di una doccia e poi devo volare prima al ministero dell'educazione per incontrare il ministro e quindi in federazione per definire e controllare che tutto sia pronto per domani, giorno di inizio del corso. E le strade sono mega congestionate, ma soprattutto...piccolissime! Sono strade a due corsie, ma piccole corsie, stracolme di macchine, autobus, moto e...pedoni. Già, perché i marciapiede sono un'utopia da queste parti e quindi le persone non possono far altro che riversarsi in strada, a bordo strada, per raggiungere i propri luoghi. Sembra che la città sia esplosa in poco tempo, che il numero di abitanti sia decuplicato nel corso di pochi giorni, per cui le infrastrutture non siano state in grado di adeguarsi, di crescere di pari passo. Macchine ovunque, in questi tunnel mono corsia, o su questi viadotti altrettanto piccoli, moto che si districano tra le lamiere, ma anch'esse costrette a muoversi a rilento, taxi e autobus a passo d'uomo. Madonna, certo che non si può correre qui! Ma nemmeno vivere. Che cavolo

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