Terminato il nostro giro, risaliamo in macchina, direzione questa volta il Gorkhi-Terelj National Park, una zona montagnosa ricca di sentieri e percorsi da affrontare a piedi, oppure facendo gita a cavallo o a bordo di un cammello. Dentro questo parco troviamo poi un altro monastero buddista, sito in cima ad una lunga scalinata, che attira la nostra attenzione e che andiamo a visitare da vicino. Conosco poco, anzi non conosco proprio, questa religione, se non le cose che conoscono tutti, e l'esser qui, come quando son stato a Katmandu, stuzzica la mia curiosità, il mio interesse. Devo informarmi.
Scendendo la lunga scalinata ci rendiamo conto che ormai si sta facendo tardi e che non sarebbe male fermarsi in zona a cenare, rimandando a più tardi il rimanere imbottigliati nel costante traffico di Ulaan Bator, e così Angie, la ragazza delle federazione che si prende e si prenderà cura di noi in questi giorni, ci porta in una specie di ristorante locale. Quando mai. Madonnina! Vero che mi piace sempre cercare di calarmi il più possibile nella cucina e nelle tradizioni locali, ma qui avrei dovuto informarmi maggiormente e lasciar perdere. Ciò che si mangia qui, la cucina tradizionale, mi risulta particolarmente...difficile da gustare. I dumplin ripieni di...interiora di capra, una specie di frittella stra unta ripiena di non si sa bene quale carne, forse montone, il the mongolo ad accompagnare (una specie di the verde...con il burro sciolto dentro!) e per concludere il latte di cavallo (giuro, nel berlo ho avuto la netta sensazione di avere un cavallo vicino). Che sbocco! Per carità, atmosfera bellissima, posto molto autentico, sicuramente fuori dai circuiti turistici classici, ma... forse c'è un motivo per tutto questo! Cazzarola, è stata proprio dura.
Anyway, il cibo come sempre non è che mi interessi molto, quindi anche se ancora con quel sapore fortissimo in bocca, metto in saccoccia anche questa bella giornata e m tuffo nel letto! Finalmente.
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