mercoledì 13 aprile 2022

Eccoci veramente in Mongolia

 La neve e temperature bassissime mi ricordano su quali campi del mondo mi trovo questa volta: ben venuto in Mongolia! 

Dopo tre giorni miti, anzi, oserei dire caldi, visto che riuscivo a fare allenamento in maniche corte (sarà perchè mi muovo tanto, ma comunque si stava bene), l'allenamento pomeridiano di oggi mi ha riportato alla cruda e gelida realtà di Ulaan Batar, ossia neve e gelo. 

Qualche cenno di autoctona normalità lo aveva già dato ieri sera, di ritorno dalla cena: un vento gelido e un cielo scuro avevano infatti accompagnato la nostra camminata fino al ristorante (ho scoperto la cucina sud koreana e l'ho apprezzata. Certamente più "edibile" della mongola estrema del primo giorno...), ma oggi, a metà allenamento, il meteo ha dato il meglio di sé. Prima piccoli fiocchi di neve e un leggero venticello freddo, poi, lentamente, la neve è andata aumentando fino a coprire completamente i nostri cappucci prima, il campo e quindi la città.

La cosa più incredibile e divertente è stata notare il contrasto netto tra me e gli allenatori locali: io con doppio pantalone, doppio strato di termiche, cappellino, guanti e scaldacollo, oltre ad un piumino di quelli da panchina gentilmente prestatomi dalla federazione locale, alcuni di loro...in maniche corte!!! E io gelavo anche così coperto. Nient’altro da dire: tutto è relativo, tutto è soggettivo. Altro che la crioterapia.

In ogni caso anche la neve a contribuito a rendere speciale il viaggio, per lo meno fin qui. In ogni suo aspetto. Sotto il profilo lavorativo, io, Sandra e Anto viaggio dopo viaggio stiamo progressivamente affinando feeling e collaborazione, dentro e fuori dal campo; ognuno si sta ritagliando il suo specifico spazio e allo stesso tempo ognuno coinvolge gli altri nel suo e ogni volta l’ultima missione diventa sempre “la migliore”, a testimonianza della crescita costante. Sotto il profilo “esplorativo” è stato bellissimo e allo stesso tempo stranissimo vivere in tre giorni tre stagioni e assistere al cambio di aspetto della città, prima illuminata dal sole e calda, poi sferzata da un vento gelido, seppur ancora soleggiata e infine gelida e imbiancata come oggi al punto, per dirla come Margherita, che “papà, ma li dove sei è Natale?”.  Incredibile. Speriamo per domani le cose cambino ancora, perché il torneo finale, con cento bambini e tutto lo show di contorno, con la neve potrebbe essere difficile. Certo è che dobbiamo andare al campo un po’ prima per spalare la neve.


Nessun commento:

Posta un commento