venerdì 27 luglio 2018

PICCINI E INTER CAMPUS

PICCINI E INTER CAMPUS
La mattina inizia presto e commetto subito un errore di cui mi pentirò amaramente al termine della giornata: decido di dormire un po’ di più e di non svegliarmi per uscire a correre, fidandomi del programma della giornata, che prevede il nostro ritorno a Mbalmayo nel primo pomeriggio. Ma le giornate Inter Campus, dovrei saperlo, sono sempre una sorpresa, piene di incontri, di inviti, di persone che si rivedono dopo anni e che vogliono star con te, parlare, ricordare, offrirti un caffè e così, incontro dopo incontro, il rientro in quella stamberga classificata come hotel slitta fino alle 19 e addio alla mia corsa. Così imparo a farmi vincere dalla pigrizia. Escludendo la delusione della mia scimmia dell’allenamento per l’andamento del giorno, io posso dirmi piuttosto soddisfatto di questo inizio di missione: a Yaoundè ho conosciuto i responsabili della Piccini, nostro sponsor locale, impegnati nella costruzione del grande complesso sportivo che comprenderà anche lo stadio che ospiterà la gara inaugurale e la finale della CAN 2019 e discutendo con loro è emersa la loro volontà di aiutarci economicamente per organizzare una coppa d’africa tra le squadre inter campus, sfruttando i campi che stanno costruendo. Spettacolo! Dopo la coppa del mondo del 2009 erano anni che pensavamo ad un evento del genere, ma son sempre mancati quei maledetti soldi che tanto condizionano le nostre vite, ma ora sembra che questo aspetto essenziale sia stato risolto, quindi…sotto con l’organizzazione del torneo. E non sarà una passeggiata trovare i 12 bambini da portare, far loro i documenti, ottenere i visti, compare i biglietti aerei, organizzare gli alloggi, pensare ai momenti extra campo…di carne al fuoco ne dobbiamo mettere parecchia, ma l’occasione, l’esperienza è unica e certo non possiamo, non dobbiamo, farcela scappare! Portare i nostri bambini della favela di Luanda a Yaoundè per un torneo; portare i nostri bambini di Lubumbashi, gli orfani di Bumi o i dimenticati di Chwama, fuori dalla loro realtà e farli incontrare con altri bimbi, anch’essi in neroazzurro; portare una nostra squadra della St.Joseph Primary School di Nagallama in un contesto apparentemente simile, eppure tanto diverso come quello di Yaoundè…tutto questo sarà stupendo. E per me, vederli tutti in nero blu, sapendo che siamo noi gli unici a regalare queste magie, lo sarà ancora di più.


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