martedì 11 novembre 2014

L'angolo del mister...newyorker

Suggeriamo musica anche sto giro: "Kronologik", cypress hill

Ne abbiamo di strada da fare!
Caspita se ne abbiamo.
I nostri allenatori in questo angolo di mondo sono più animatori da oratorio che altro, abituati a preparare un campo di gioco, accogliere i bambini e lasciarli giocare, senza obiettivi, senza percorsi da seguire, senza insegnamenti da lasciare. Gioco, gioco puro, libero e incondizionato, come se fossero al parchetto in compagnia solo degli amici, ma con la supervisione dell'adulto, pronto a intervenire in caso di bisogno e, soprattutto, con i palloni e i cinesini a disposizione. E cambiare questo loro approccio alle cose non si sta rivelando semplice: in fin dei conti così facendo, secondo il loro punto di vista, danno comunque un "luogo alternativo" alla strada ai bimbi di Inwood, quindi comunque stanno intervenendo positvamente sulla loro vita, quindi perché complicarsi le cose e iniziare a pensare ad area emotiva o cognitiva, a fase analitica o situazionale, a calciare, ricevere e condurre? Mi viene da dirgli, perché ormai siete inter campus, ma non tutti vogliono ascoltarmi. E allora...e allora la prima visita gli ho presentato una serie di esercitazioni ludiche, utili per dare ai bambini qualcosa in più della semplice palla, la seconda ho iniziato, insieme ad Andrea quella volta, ad introdurre la divisione in gruppi per fasce d'età e la strutturazione dell'allenamento secondo la nostra metodologia e questa volta mi sono concentrato, ero solo, sulla definizione delle squadre, sugli orari di allenamento, sulle modalità attraverso cui dar forma alle sedute. Ora, da qui, martellerò David e Ray per avere report degli allenamenti e capire quindi se i gruppi davvero lavoreranno sul campo, o...giocheranno e basta. Certo è che non mi aspettavo una situazione del genere e così tante difficoltà nel cambiamento.
Situazione, la nostra, unica, perché avendo avuto la possibilità di seguire gli allenamenti del Manatthan soccer accademy, mi son reso conto che il livello non è così pessimo. Anzi. In questa accademy le proposte dei mister sono state valide, intense e ben gestite, anche se...cacchio, senza obiettivi condivisi. Tante belle esercitazioni, ma non legate le une alle altre, non pensate per portare uno sviluppo nelle abilità del bambino: tanti obiettivi insieme, un gran bel rebelot, ma, per me, poco funzionale agli obiettivi di una scuola calcio. Per me, però...e se fossimo noi a sbagliare approccio?

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