venerdì 30 agosto 2013

Congo, Kinshasa, giorno 2


27 Agosto

Si comincia: dopo un mese di inattività, si torna in campo. Ero stanco, ricordo bene come stavo, ma nelle ultime settimane ho sentito la mancanza del gioco, della palla, dei bambini e del pensare e mettere in pratica esercitazioni che danno forma ad un allenamento. E allora, rieccomi in campo, finalmente! Doppio allenamento mattutino e seduta singola pomeridiana, grandi intensità, grande attenzione e coinvolgimento dei bambini e alla fine grande divertimento anche mio nel corso dell'allenamento. Anche perché qui i bambini han tutti un livello di partenza molto elevato, dal primo all'ultimo: non esiste il bimbo sovrappeso (considerando che mangiano a giorni alterni, mi sembra anche piuttosto scontato! Che cazzata che ho scritto!), goffo nei movimenti, limitato nei gesti, ma son tutti in possesso di un valido bagaglio motorio di base, per cui l'insegnamento del gesto tecnico diventa più semplice, più immediato; inoltre, e questa e' una particolarità unica nel mondo, nella piccola parte di mondo che ho finora incontrato, i nani con cui gioco da queste parti hanno una capacità di apprendimento elevatissima, ripeto, unica. Riferita al movimento, certo, perché cacchio, se provi a farli ragionare un secondo, a pensare un attimo nel corso dell'esercitazione, scateni problematiche insormontabili, ma rimangono comunque unici. E più alleno in questo paese, più mi incacchio per l'enorme spreco di potenzialità, di talenti, che prende forma ogni giorno quaggiù; già, perché oltre a noi che con Ujana diamo forma ad una sorta di settore giovanile, che raccoglie 120 bambini tra i 6 e i 12 anni, ufficiali, cioè con la maglia dell'Inter, più un altro centinaio ex inter campus, ma ormai troppo grande per noi, ma ancora allenato, seguito, dai nostri allenatori, nessun altra realtà sportiva organizza qualcosa di simile! E i bambini sono milioni, cacchio, ma nessuno si occupa di loro, calcisticamente e non, sprecando, appunto, talenti, capacità e quindi esistenze. Non sto dicendo che bisognerebbe fare scouting intensivo da queste parti, creare giocatori per rimpinguare le pance già piene dei campionati europei, ma semplicemente credo che dar vita a settori giovanili strutturati, campionati giovanili locali, regionali e nazionali, equivarrebbe a salvare migliaia di giovani vite, strappandole dalla strada, allontanandole da un esistenza da chegue (non so se si scrive così: sono i bimbi mendicanti e ladruncoli che popolano la città), per crescerle nello sport e nell'educazione ad esso sottesa. Invece...Inter Campus e' una mosca bianchissima e i pochi bambini che riusciamo a coinvolgere sono veramente una goccia nel mare. Che spreco!

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