sabato 22 ottobre 2022

YEREVAN

 

ARMENIA, OTTOBRE 2022
Via, si riparte. Direi anche, finalmente. Già, perché non mi muovo dall’Italia ormai quasi da due mesi e, per quanto questa lunga sosta sia stata per me necessaria, vista la ripartenza di tutte le attività VSE, la ripresa della scuola, l’inserimento di Maggie alla scuola dell’infanzia…insomma, visto il ritorno alla normalità, devo confessare che scalpitavo in attesa di rimettere le mie chiappe su di un aereo. Ed eccomi accontentato. Anzi, molto più che accontentato; mi attende infatti adesso un periodo che mi porterà a odiare quei trabiccoli volanti: una settimana in Armenia, rientro il sabato, il lunedì riparto per l’Indonesia, rientro il sabato, martedì parto per il Malawi e da li, senza passare dal via, rotta verso la costa d’avorio. Tutto questo in circa un mese. Mr. Fogg chi?
Cazzate a parte, son contento. Il mio contratto con la fifa sta per scadere, quindi, non sapendo ancora se lo rinnoverò o meno, voglio godermi al massimo quelli che potrebbero essere i miei ultimi viaggi. Senza ansie e paure per l’incertezza: come dico dal primo giorno in cui ho messo piede in questa nuova realtà, voglio godermela senza calcoli, pensieri e quello che verrà sarà solo di guadagnato. Il viaggio, i viaggi, questo tipo di lavoro, mi piace un sacco, lo stare in aula con gli allenatori altrettanto e il campo…be’, ca va sans dire, ma come per tutte le cose c’è sempre un lato oscuro, un’altra faccia della medaglia. Lasciare le bimbe, caricare tutto sulle spalle di Silvia mi pesa ogni volta di più, mi fa sentire colpevole, quasi menefreghista nei confronti della mia famiglia, dei bisogni delle mie nane e soprattutto nei confronti di mia moglie, costretta dalle mie assenze ad un surplus notevole lavorativo. In un momento in cui già il suo lavoro in senso stretto la sta mettendo sotto torchio. Per cui…non so se volere quel rinnovo o proferire un ritorno alla normalità. Qualche viaggio l’ho fatto in questi 17 anni in giro per il mondo, qualche esperienza l’ho vissuta, fin qui posso dirmi soddisfatto. Certo, il mondo è ancora grandissimo, le esperienze sono infinite e quella palla che rotola vorrei inseguirla per tutta la mia vita, ma lascio, come spesso, se non sempre, ho fatto l’arduo compito di scegliere al Fato. Io, serenamente, mi adeguerò, che si tratti di mettere le radici a Monza, o di vivere per altro tempo con la valigia in mano.

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