lunedì 25 settembre 2017

In viaggio verso Lubumbashi

LUBUMBASHI
Tra tutti i viaggi di Inter campus, questo, per arrivare in Katanga a Lubumbashi, credo sia uno dei peggiori, insieme a quello per la Bolivia: partenza ore 17 da Milano, arrivo ore 21 ad Amsterdam, ripartenza ore 22:15 per Nairobi, dove arriviamo alle 5 del mattino e nella capitale Keniana 5 fottuitissime ore di attesa prima dell’ultimo volo che in tre ore ci deposita nella “ricca” capitale della regione del Katanga, RDC. Ricapitolando, quindi, circa 20 ore da quando abbiamo salutato Milano a quando siamo atterrati in questa parte di mondo, che però se mi metto a contare anche la partenza da casa, diventano 22. E che cacchio! Sembrava non finire mai. Soprattutto l’attesa a Nairobi è stata fisicamente devastante, passata solo grazie al wi-fi gratuito per un’ora che mi ha permesso di chattare con alcuni “miei” allenatori nel mondo e ricevere così aggiornamenti da alcuni “campi del mondo”, se no non mi sarebbe mai passata. Inutile però lamentarsi: questo è l’unico modo per arrivare quaggiù, quindi…va bene così. Arrivati al controllo passaporti l’accoglienza è sempre la stessa: una grande confusione diffusa con gente che spunta in ogni dove chiamandoti, salutandoti, per cercare di offrirsi come portatore per le tue valigie, o per aiutarti a sbrigare le pratiche burocratiche; gente che aumenta di numero una volta entrato nel salone, dove l’unico nastro trasportatore riconsegna i bagagli ai viaggiatori, in mezzo ad un andirivieni continuo di persone con la pettorina giallo fosforescente che entrano ed escono dall’aeroporto come se fossero al supermercato,  alla facciazza dei mille controlli di sicurezza europei. Usciti da questo girone infernale, eccoci in quella che per me è la calma Lubumbashi, lontana anni luce dal caos, dalla confusione, dalla frenesia di Kinshasa, pur parte dello stesso, enorme, stato. Eccoci nuovamente con Alba onlus dai nostri 170 bambini divisi nei cinque centri, Djamajeto, Bakanja, Bumi, Cowama, GoCongo, eccoci di nuovo dai nostri sette misters e sui nostri campi del mondo. Si comincia!

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