lunedì 11 marzo 2019

Di qua e di la'

A zonzo tra allenamenti
Certo che quella sensazione fastidiosa, quel senso di colpa latente, non può sicuramente affievolirsi continuando a balzare da una parta all’altra del muro come ho fatto oggi. Partiti da Gerusalemme per l’allenamento sul nostro campo con i bimbi delle due parti coinvolti contemporaneamente non solo sullo stesso campo, ma nella stessa squadra, nel primo pomeriggio ci siamo spostati a Betlemme varcando un check point e girando intorno a quell’ammasso di cemento armato che spezza in due la città, colorato in alcuni tratti di mille colori e con murales di diversi autori, tra cui Bansky, che cercano di renderlo accettabile, per lo meno dal punto di vista estetico. E così tra colombe della pace con giubbotto antiproiettile, bimbe appese a palloncini e squarci nel muro che fingono di mostrare cosa c’è “al di la” trascorriamo il nostro pomeriggio da turisti, perdendo l’occasione di entrare ancora una volta nella basilica della natività per via della fila infinita di pellegrini provenienti da tutto il mondo che rende impossibile la visita. Realmente impossibile. Saremmo dovuti rimanere per lo meno un paio d’ore in attesa e visto che tanto ho avuto modo di visitarla anni fa con Max, preferisco evitare. così al tramonto, con una luce calda, caldissima, ad abbracciare le colline della città, facciamo rotta di nuovo verso israele, verso un altro check point, ed ecco l’ansia di nuovo fare capolino: soldati armati, torrette di avvistamento, mezzi blindati intorno a noi certo non rendono piacevole il passaggio tra le due parti e la mia fobia per le armi certo non aiuta. Fortunatamente non ci fermano, non abbiamo nessun problema e passiamo piuttosto semplicemente, rientrando infine a Gerusalemme piuttosto in fretta, per dirigerci poi verso la stazione degli autobus da dove prenderemo un mezzo per muoverci verso tel aviv, dove trascorreremo la notte. Insomma, intensa, ma positiva. Certo che se non ci fosse quest’ansia, cacchio!!!


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