mercoledì 26 settembre 2018

BUDAPEST

BUDAPEST 2018
Finalmente riesco a dedicare dieci minuti al mio blog! Sono arrivato qui a Budapest lunedì mattina, ma da allora ad oggi non son riuscito a buttar giù nemmeno una parola, preso dalle varie conferenze di EFDN e i vari allenamenti. Già, perché questa volta siamo su questi campi del mondo per partecipare ad un workshop con questa ONG olandese nata 4 anni fa con l’obbiettivo di mettere in contatto le varie società europee attive nel mondo del csr e quindi siamo presi insieme a Feyenoord, Bayer Leverkusen, Ferencvaros e Montrose in diverse attività quotidiana. EFDN, ossia European Football for Development Network, è un network di cui siamo parte da un paio di anni che mette in contatto esperienze diverse nel sociale di alcune tra le più importanti squadre europee, dal Real Madrid a questa sconosciuta squadra di championship scozzese, il Montrose, organizzando questi workshop in cui ognuno presenta la propria esperienza e la mette a disposizione degli altri, per dare a tutti spunti, idee, per crescere e ampliare il proprio raggio di azione, le proprie attività rivolte a bambini, giovani e adulti, che la vita sta mettendo in difficoltà. Bello, interessante, divertente e…intenso. Presentazioni, allenamenti dimostrativi, lavoro di gruppo, osservazione di progetti realizzati in loco: ogni attimo, ogni ora è scandita da attività di diverso genere che ci accompagnano da mattina a sera e non ci lasciano tempo libero. Nemmeno per scrivere. Meno male che la mattina presto riesco ad allenarmi in un parchetto carino qui vicino, se no avrei già svalvolato!
La sera, poi, i ragazzi del Montrose, da veri scozzesi poco più che ventenni, non sono in grado di trovare la strada di casa e a causa delle continue risate insieme e del feeling spontaneo nato tra noi, non sempre son riuscito a defilarmi per andare a dormire in orario decente. Per fortuna le puntuali e quotidiane corse mattutine mi stanno aiutando a rimanere sveglio, attivo e concentrato tutti i giorni, ma certo pagherò queste serate. “Non hai più vent’anni”, continuo a sentirmi urlare dal grillo parlante. “Ma va cagher, vienimi dietro la mattina”, mi piacerebbe rispondergli. 


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