Saudi Arabia
Intenso, intensissimo viaggio. Più del solito, anche più caotico, complesso del solito. Un po' per la realtà in cui son stato catapultato, un po' perché il nostro partner per l'evento che stiamo lanciando è alla prima vera esperienza "sul campo" e le persone che fisicamente seguono le cose, per quanto super gentili e coinvolte, motivate, non hanno alcuna esperienza in questo ambito, pur avendo un cv spaziale. ma per altre cose.
Caotico, dicevamo: ieri mi son ritrovato a gestire sui tre campi che mi avevano affidato per il torneo per il quale avevo seguito l'organizzazione, il triplo dei bambini previsti, richiesti e la metà degli assistenti che mi avevano promesso! ovviamente senza alcun preavviso, senza che nessuno sapesse nulla. All'orario convenuto i bambini hanno iniziato, puntuali, ad arrivare, ma...non sono mai finiti! davvero, non esagero: un fiume in piena di nani sauditi, o con tratti somatici asiatici, indiani, qualcuno europeo, uno via l'altro, senza sosta. e tutti...da soli, senza accompagnatori, professori, genitori, zii, nonni o parenti ("oggi è vacanza", mi dice la ragazza responsabile csr di aramco. "i genitori ne hanno approfittato per lasciarci i bambini e godersi la giornata". Mortacci...). Niente, animali liberi, nelle mani del "fifa guy" e del suo torneo, assistito da 6 professori di educazione fisica inizialmente, due di loro parlanti inglese, che poi, magicamente, si son ridotti a tre. e nessuno di questi che sapeva che cazzo doveva fare! non nascondo il panico provato e l'intenzione a un certo punto, di formare squadre a caso per farle giocare randomly, una via l'altra, senza classifica, blue card e tutto il resto delle cose che avevo previsto. Poi mi son ripreso, son tornato in me, ho tirato in mezzo tre ragazzi della manutenzione dei campi, gli allenatori della federazione che hanno avuto il malaugurato ardire, per loro, di chiedermi se avessi bisogno di aiuto, ho affidato ai primi il compito di gestire i campi, ai secondi la gestione "tecnica" di ciascun mini torneo, ai volontari il compito di girare tra i tornei per riportarmi i risultati, in tempo zero ho messo in piedi 30 squadre (30!!!), le ho divise in 5 tornei su 5 campi (perché nel frattempo ho preso possesso anche di due campi a cinque inizialmente non previsti) e...ho iniziato a trottare tra i tutto il centro sportivo per avere tutto sotto controllo e assegnare, anche se un po' a caso, i punti "life skills"! E quanto ho trottato. Ma tutto questo, devo essere sincero, dopo lo spaesamento iniziale e la voglia di abbandonare tutto, con una bella dosa di serenità, di tranquillità, consapevole che comunque le cose sarebbero andate nella mia direzione. Non voglio fare il fenomeno, altri allenatori sicuramente avrebbero saputo gestire la cosa magari anche meglio, più velocemente (figa, mettermi a dividere i 300 e passa bambini per il numero delle squadre, per il numero dei campi, garantendo a tutti almeno tre partite, rispettando i tempi a disposizione è stata la cosa in assoluto più difficile e ha fatto emergere ancora una volta la mia assoluta distanza dalla logica matematica! Capra che sono), senza "rubare" ulteriori due campi ad Aramco , ma alla fine tutto è andato alla grande e tutti i bambini erano super contenti e gasatissimi per le partite, per i gol, per i cartellini blu, per tutte le cose nuove introdotte rispetto ai normali tornei. Insomma, è stata una super fatica, ma ne è valsa la pena. Certo è che la prossima volta voglio un incontro il giorno prima con tutte le persone che faranno parte dell'evento, per stabilire con anticipo doveri, compiti e responsabilità di tutti. Dovendo ripetere l'esperienza due volte all'anno per i prossimi tre anni, o almeno così è stato scritto sul contratto, voglio evitare un infarto tra un campo e l'altro a Dammam!
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