Rientrato a casa lunedì, eccomi oggi, domenica, di nuovo in viaggio. Questa volta diretto dalla parte opposta del globo. La destinazione, infatti, è Yelloknife, in Canada, nei territori del nord ovest. Esattamente dalla parte opposta rispetto a Honiara! Da +10 di fuso orario a -9, da +28 gradi di temperatura media, a -14. Spero il mio corpo non si ribelli, non si lamenti, anche se in cuor mio so che non sarà così. In questi 20 anni di viaggi in giro "sui campi del mondo", appunto, non ho mai subito grossi scossoni per via di time zones o condizioni climatiche e non penso che questo viaggio faccia eccezione. Certo, è una bella rottura di cog....i ritrovarsi fermo in aereo per altre 12 ore, ma alternative non ne ho, quindi animo in pace e via, verso questa nuova avventura.
Arrivato a Vancouver ho 7 ore di stop, prima del mio aereo per quel posto sperduto nel mondo dove mi hanno spedito, per cui decido di lasciare il mio zaino al deposito bagagli e uscire per fare due passi, seguendo il consiglio di una gentilissima signora (credo dell'est europa, considerando il suo modo di parlare) dei controlli cui chiedo se sia possibile uscire dall'aeroporto. Il mio compagno di viaggi sostiene che pioverà a breve (ci sentiamo via whatsapp perché lui arriva da monaco e io da francoforte), ma a me poco interessa: dopo altre 12 ore passate seduto, sdraiato, in aereo, ho bisogno di muovermi, di sentire l'aria sulla faccia, di respirare ossigeno vero, per cui pioggia, neve e vento di certo non mi spaventano. Ed in breve eccomi fuori. E ancora più velocemente eccomi in centro città, grazie al treno sotterraneo che collega l'aeroporto alla città. Qui mi lascio andare all'istinto: giro a caso, senza una meta, camminando di qui e di li, giusto per vedere, capire dove sono, dove mi trovo, giusto per muovermi e vedere qualcosa che non sia parte dell'aereoporto. La città è grande, ma tranquilla allo stesso tempo: è domenica e domani sarà un giorno di festa, e ciò sicuramente incide, però pur essendo in una città di quasi 700000 abitanti, tutto mi appare rilassato, tranquillo, piacevole. Cammino un paio d'ore a caso, passando e perdendomi anche in stanley park (sarò provinciale, ma il Parco di Monza...), poi son costretto a rientrare in quel non tempo, in quel non luogo che è l'aeroporto, pronto per il prossimo volo diretto a Yellowknife, dove mi aspettano neve, ghiaccio, freddo...ma anche 30 allenatori e 100 bambini. E allora, via, partiamo! Domani recupero e da martedì si farà sul serio!